Antonio Raimondi (Milano, 19 settembre 1824 - San Pedro de Lloc, 27 ottobre 1890) nasce a Milano il 19 settembre 1824. Si conosce poco della sua infanzia anche se pare certo che manifestò sin da giovane una forte inclinazione per lo studio della natura.

Arriva al Callao il 28 luglio del 1850, scappando dagli orrori delle guerre per l'indipendenza e unità d'Italia, causa per la quale partecipò come soldato durante le famose Cinque giornate di Milano.

Non si conosce Antonio Raimondi fino a quando non arriva in Perù. Geografo, botanico, o per meglio dire un naturalista enciclopedico. In Raimondi la motivazione all'apprendimento non conosceva limiti naturali o umani. Niente fu di impedimento alle sue esplorazioni e ricerche, né il territorio più aspro, né il più complesso campo della scienza potevano opporsi alla sua brama di conoscenza. Alcune righe che ci rivelano i due elementi fondamentali e condizionanti della sua personalità: il desiderio di capire e di andare oltre: “Qual è la motivazione che spinge il naturalista a visitare posti solitari, senza essere visto da nessuno…si può dire che l’uomo che cerca la verità scientifica ubbidisce quasi ciecamente a un desiderio innato; e anche se fosse completamente segregato dal mondo e non gli fosse possibile trasmettere il risultato dei suoi studi, lavorerebbe e rischierebbe cento volte la sua vita per strappare un segreto alla natura e scoprire la verità dove essa si trovi". Dal 18 al 22 maggio 1848 combatte contro gli austriaci nelle “cinque giornate” di Milano e l’anno dopo è a Mentana, insieme a Garibaldi, per la difesa della Repubblica romana. Ma la disfatta sull’uno e sull’altro campo di battaglia, segna in maniera opposta la vita dei due personaggi e il ricordo che di loro lasceranno ai posteri. Mentre Garibaldi impersona l’eroe salito alla ribalta internazionale grazie alle imprese militari, al carattere avventuriero e spregiudicato, Raimondi rappresenta l’eroe che cambia strada, che abbandona gli scenari di guerra preferendo le avventure della scienza. Uomo di folle plaudenti, il primo; esploratore solitario, il secondo. Nei caratteri era già segnato il destino, Garibaldi, l’eroe popolare; Raimondi l’eroe per i curiosi del mondo. Perché ricordare A. Raimondi? Perché come Garibaldi fu un eroe, un eroe per caso e, nonostante tutto, persone delle quali si può dire che, giorno dopo giorno, con passione, hanno fatto qualcosa di grande con la loro curiosità, con il loro amore verso la scoperta, la scienza, l’altro.

Nascita Del Collegio Antonio Raimondi

Il 3 giugno del 1872, da poco affermata l’Unità e l’Indipendenza d’Italia, il cittadino Luigi Sada fonda nel Callao la Scuola Regina Margherita, patrocinata dalla Società Italiana di Istruzione, ente il cui obiettivo era preservare la lingua e i valori dei figli della colonia italiana arrivata in Perù. La sua prima sede fu edificata a la “Bomba Italia” del Callao. Tra i membri fondatori c’era anche Antonio Raimondi, amico personale di Luigi Sada. Con la scoppio della Guerra nel Pacifico la Scuola Regina Margherita venne spostata in una sede più sicura, nel centro della città di Lima. Purtroppo, dopo un breve periodo, ritornò al Callao ma prima lasciò cadere nella Citta dei Re il seme di una nuova istituzione educativa italiana. Lo stesso che nel Callao, Antonio Raimondi partecipa come socio fondatore della seconda scuola italiana nel Perù. L’inizio del secolo XX coincise con la nascita della Scuola Italiana Umberto I.

Con il tempo la necessità di un collegio più moderno divenne una priorità, si concretizzo e vide la luce in Av.Arequipa, in un terreno donato dal Sig. Giovanni Raffo e Fortunato Brescia. Così, nell’agosto del 1929 iniziò la costruzione dell’attuale struttura che un anno dopo aprì le sue porte con il nome di Collegio Italiano Antonio Raimondi. Appropriandosi del nome del saggio milanese il collegio vuole ripercorrere così le orme del grande esploratore per assurgerlo ad esempio di vita, fonte di ispirazione per intere generazioni di giovani.

La costruzione del collegio nella sede de Av.La Fontana nel quartiere della Molina iniziò nel 1996 e un anno dopo il primo gruppo di alunni fece ingresso nei nuovi locali. La Scuola Italiana Antonio Raimondi iniziò così una nuova tappa al servizio dell’educazione e divenne il simbolo di un solido vincolo che unisce due paesi, due culture, l’Italia e il Perú.

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